lunedì 25 luglio 2011

Oishii Ristorante Giapponese Parma




Subito restia e schifiltosa nei riguardi della cucina orientale, abituata com'ero praticamente alla sola e fantastica cucina parmigiana, ora amante e cultrice delle crudité di pesce giapponese ed assidua frequentatrice del ristorante “Oishii”, che significa non a caso “Buono da mangiare”, presente nell'ampio centro Barilla. Arredamento essenziale, quasi zen..staff rustico e di poche parole ma simpatico e rapido. Unico locale a Parma in cui è possibile gustare tutte le tipologie di sushi servite sul tipico rullo scorrevole come viene servito nei classici sushi bar di Tokyo. L' “Oishii” prevede oltre alla normale formula ristorante, la possibilità all inclusive, che consente di poter mangiare a sazietà per la modica cifra di 12 euro per pranzo e 18 euro la sera. Sedetevi e lasciate scorrere nei piattini di ceramica il profumo della salsa di soia, prendete le bacchette di legno, con un gesto quasi rituale spalmate una punta di wasabi e lasciate cadere una foglia di zenzero sul bocconcino di riso e pesce, eliminate ogni pregiudizio culinario e lasciate che si sciolga in bocca per la gioia delle vostre papille gustative. I miei preferiti sono i nigiri di gambero e salmone oppure gli hosomaki con tonno e avocado, altrettanto squisito la ciotola di riso alla piastra. Provate e ditemi se non avevo ragione..

nigiri=filetto di pesce su polpettina di riso
hosomaki=piccoli rotolini di riso circondati da alga nori, con cuore di pesce


venerdì 15 luglio 2011

Naikan

Oggi sono venuta a conoscenza di un metodo di auto-riflessione giapponese che potrebbe interessarvi..sempre che qualcuno mi legga!?? Comunque si tratta di una tecnica per farci comprendere l'esistenza così come si manifesta senza troppe complicazioni eliminando il nostro senso di vittimismo. Il Naikan serve per trovare sé stessi, infatti Nai significa “dentro” e Kan “guardare”, in poche parole significa guardarsi dentro. Questo metodo di riflessione si basa su tre domande:
  1. Gli altri che cosa hanno fatto per me?
  2. Che cosa abbiamo fatto di buono per gli altri?
  3. Che problemi abbiamo creato negli altri?
Nel primo caso dobbiamo concentrarci su ciò che abbiamo ricevuto, noi tendiamo sempre a ricordarci più facilmente ciò che gli altri non hanno fatto per noi, ciò che nostra madre per esempio non ha fatto senza pensare invece per prima a quanti gesti d'attenzione ci ha regalato e che noi diamo per scontati.
La seconda domanda ci ricorda di ripensare a quanto bene abbiamo fatto agli altri, perché per una sorta di forma di egoismo tendiamo a fare tanto per noi stessi, anche nel momento in cui ci doniamo agli altri molte volte lo facciamo semplicemente per far sentire meglio noi stessi e poi solo secondariamente per fare del bene agli altri. Questa domanda invece ci vuole aiutare a ricordare le cose che abbiamo fatto di buono in modo spassionato.
La terza domanda ci invita invece a ripensare a quanto possiamo aver fatto soffrire gli altri.
Questa logica orientale elimina il senso di colpa e di pentimento cattolico e ci invita invece a prendere consapevolezza di noi stessi e degli altri per cercare di migliorare e per osservare le cose nella loro complessità ed esattezza. 



martedì 12 luglio 2011

Le relazioni

Girando per la città e pensando alle relazioni e alle persone mi chiedevo: cosa saremmo oggi se non avessimo incontrato le persone che ci hanno e che tuttora ci accompagnano nella vita? Saremmo persone completamente diverse o il nostro modo di essere si sarebbe manifestato indipendentemente da queste? So solo che noi siamo creati per relazionarci. Attraverso la condivisione con gli altri riusciamo ad affermare in qualche modo di esistere. I rapporti ci consentono di essere più consapevoli. Le relazioni portano lontano, portano ad amare noi stessi, rendono insicuri, fanno arrabbiare, invitano a migliorare..Le persone che incontriamo o che già conosciamo ci influenzano e plasmano in un certo senso il nostro modo di essere. Quante volte vi è capitato di dire nei riguardi di amiche che magari non frequentate più «Se fossimo ancora amiche non sarebbe diventata così!». E' inevitabile le persone che frequentiamo sono quelle persone con cui sentiamo affinità. Non per forza ci devono assomigliare anzi molte volte sono caratterialmente il nostro opposto ma sono persone che credono nei nostri stessi valori, sono quelle persone con cui è bello parlare, scherzare e discutere se non la si pensa allo stesso modo ed è bello sapere di poter sempre contare su di loro.


domenica 26 giugno 2011

Rifiuti. L'odore dei soldi

Ormai è evidente, i disordini di Napoli portano la firma della camorra. In seguito alle inchieste compiute, anche da alcune testate giornalistiche come Il fatto quotidiano, per comprendere la situazione di emergenza a Napoli, si è riscontrato che proprio in queste situazioni di disordine e difficoltà la mafia esulta e si organizza. I clan puntano soprattutto sugli appalti, a partire dalla fornitura dei mezzi, le cosiddette miniruspe, per la raccolta di circa duemila tonnellate di spazzatura, da far girare a decine per tutta la città. Purtroppo poche sono le ditte capaci di mettere a disposizione molti mezzi in così breve tempo. Un vero affare per la camorra. Infatti ogni mezzo viene noleggiato per una cifra di circa 400-600 euro al giorno. Tenendo conto che Napoli è divisa in dieci Municipalità e che per ogni distretto devono passare due ruspe per notte è facile fare i conti, si parla di 120mila euro per questi primi giorni di emergenza e altri 240mila fino al 15 luglio, data più o meno prevista per pulire completamente la città. Ulteriore business, sul quale speculare, è lo smaltimento dei sacchetti bruciati. Lo smaltimento di questi sacchetti prevede particolari trattamenti a causa della produzione di diossina che tali rifiuti emanano una volta bruciati. Questi diventano di conseguenza rifiuti speciali e richiedono costi doppi sia per la raccolta che per il trasporto in discarica. Ad aggiungersi a tutto ciò, la realizzazione a Napoli est di un inceneritore, per una spesa di 400 milioni di euro. Giusta la decisione del nuovo sindaco De Magistris di non permetterne la costruzione, mettendo in questo caso sotto scacco le lobby camorristiche. Intanto continuano gli incendi di rifiuti per le strade della città.



martedì 21 giugno 2011

Giustizia con la violenza??

La più grande debolezza della violenza è l'essere una spirale discendente che dà vita proprio alle cose che cerca di distruggere. Invece di diminuire il male, lo moltiplica. 
Martin Luther King



Se noi spogliassimo il termine “violenza” da qualsiasi tipo di giustificazione etica, politica, ideologica e la riducessimo invece ad una mera manifestazione istintiva, legata alla cieca passione dell'individuo, allora scopriremmo che tutto nasce da un fattore fisico, da un istinto dionisiaco incontenibile. Ma come si fa ad essere accecati da questa passione senza lasciare parlare la nostra parte sensibile che ci contraddistingue dal mondo animale..? Com'è possibile che “persone” deputate a mantenere l'ordine possano sentirsi in dovere di togliere la vita ad un ragazzo disarmato? Avere in mano un'arma legittima ad usarla a nostro piacimento per soddisfare un nostro istinto arcaico? No. Questo è quello che è successo in Pakistan ad un ragazzo disarmato, Sarfaraz Shah, accusato di avere rubato e per questo lasciato in balia della violenza di “uomini”, se così possiamo definirli, che senza capire la situazione o per lo meno senza nemmeno garantirgli i minimi diritti, hanno deciso di fare “giustizia” in modo sbrigativo per strada, con un colpo di fucile. Come può una persona decidere di far morire una persona così? Ma soprattutto chi ha il diritto di togliere la vita ad una persona disarmata, che non costituisce pericolo? Purtroppo questo fatto rappresenta una piccola parte della realtà, se si pensa al numero spropositato di persone che, a causa di guerre e regimi, muoiono tutti i giorni allo stesso modo senza vedersi garantiti quei diritti civili necessari per poter dire di vivere una vita degna di questo nome.

lunedì 6 giugno 2011

Viaggiare..(titolo fantasioso eh)

In ritardo..ma mi sto applicando nella scelta di un'ipotetica meta di viaggio estiva..Barcellona o Berlino? Sono bene accetti consigli.. Quale occasione migliore di questa per parlare di viaggio??o meglio divagazioni sull'argomento!? Inizio..
Quando ci troviamo ad affrontare il tema del viaggio, ognuno di noi ripensa alle personali esperienze, ma soprattutto riflette su tutto ciò che porta con se questa parola. Il viaggio può essere vissuto in modi diversi, a seconda di quanto il nostro animo sia disposto a ricevere e a dare. Se si è capaci di spalancare i sensi sulla realtà che ci circonda e se si è capaci di vivere pienamente le sensazioni che ci vengono offerte dall'esperienza, solo allora ci accorgeremo di quanto le emozioni vissute, i profumi assaporati, le persone conosciute e i luoghi esplorati e frequentati diventeranno parte di noi stessi. Il viaggio in questo caso si trasformerà in una metaforica navigazione per il lungo rivo, che porta verso la pura sorgente della conoscenza di noi stessi. Per viaggiare bisogna perdersi, lasciarsi trasportare dal vortice degli spazi incontaminati della natura o dall'intricata giungla metropolitana fatta di palazzi, musei, strade e persone mai incontrati prima. Viaggiare significa anche riscoprire luoghi già visitati per trovare significati e punti di vista inaspettati, ma soprattutto il bello del viaggio sta nel rendere “ricordevoli” le emozioni suscitate e vissute...


venerdì 20 maggio 2011

Il caso Current tv

Chi ha avuto modo di vedere alcune puntate di Current tv si sarà trovato di fronte ad un vero e proprio reportage, girato dallo stesso narratore della vicenda. Un filmato privato di ogni fronzolo, che va diretto sul punto della questione e che propone l'immagine vera, diretta e concreta per lasciare parlare le immagini e i fatti senza censura. Current tv rappresenta un esempio di Vanguard Journalism, incarna un nuovo modo di fare giornalismo, non si parla infatti di classiche inchieste ma di vere e proprie missioni , che giovani e coraggiosi giornalisti di ogni nazionalità intraprendono, indagando sulle più difficili questioni del nostro tempo. Non si limitano a raccontare le vicende e le storie che trattano ma le vivono in prima persona. La loro missione è approfondire ed investigare in modo approfondito i temi più cruciali che riguardano le zone più calde del pianeta, off-limits ai media tradizionali. Current tv è un network televisivo internazionale di informazione indipendente, fondato nel 2005 da Al Gore e dall'avvocato Joel Hyatt. Il network in questione è al centro di un dibattito che riguarda la sua possibile chiusura entro fine luglio, per volere del gruppo News Corporation, fondato e diretto da Rupert Mardoch, che detiene il 100% delle partecipazioni di Sky Italia. Gore afferma che la decisione non è stata presa da Sky Italia ma dalla holding di Mardoch. Eliminando infatti il canale dal palinsesto, eliminerebbe le voci scomode di giornalisti quali Travaglio e Telese, che più di una volta hanno messo in discussione il modo di fare politica del capo di governo italiano. Mardoch aspira al business del digitale terrestre e per raggiungere questo obbiettivo ha bisogno del consenso del premier italiano. Fate voi due conti.. Current è stato inoltre il primo canale a mandare in onda il documentario Citizen Berlusconi, che dimostrava come la “'monnezza” a Napoli fosse ancora presente, a differenza di quanto affermassero gli altri telegiornali italiani. Le cause della chiusura del canale sarebbero: i dati di ascolto, i soldi e motivazione politica. Sky dice che gli ascolti non sono buoni, in realtà la crescita del canale nell'ultimo triennio è stata del 270% di share in day time e del 550% in prime time (fonte: ricerca Auditel-Starcom 2010) mentre gli ascolti della piattaforma Sky nello stesso periodo restavano sostanzialmente piatti. Sky afferma che siano stati richiesti soldi da Current, che nega e afferma: “Mai parlato di cifre”. Sky assicura che dietro questa decisione non c'è alcun interesse politico..ci crediamo? In ogni caso la rete si sta già mobilitando per salvare Current e la libera informazione. La campagna si chiama “Salviamo Current” e propone a tutti di scrivere all'indirizzo e-mail di Tom Mockridge, amministratore delegato di Sky Italia. Lo stesso Gore è arrivato in Italia per chiedere a coloro che seguono con passione il canale di farsi sentire. Minacciando di disdire il proprio abbonamento gli spettatori potranno contribuire a fare cambiare idea alla News Corporation.

 

lunedì 16 maggio 2011

La democrazia dell'acqua..

“Consumo ergo sum”, sembra essere il principio su cui si fonda la nostra società, una società sempre più portata all’acquisto nevrotico, all’interno di supermercati strapieni di prodotti e di marche magari recentemente sponsorizzate nell’ultimo acclamato spot in televisione. Un consumo che riguarda anche quella fonte di sostentamento, che noi consideriamo  rinnovabile, come l’acqua. Ogni italiano usa in media 215 litri di acqua “reale” al giorno per bere e per lavarsi, ma il consumo è 30 volte superiore se consideriamo anche l’acqua “virtuale” impiegata per produrre ciò che mangiamo e indossiamo. Fanno più di 6500 litri a testa, ogni giorno. Il valore più alto al mondo dopo quello degli Stati Uniti. Il nostro paese è inoltre il quinto importatore d’acqua del pianeta. Cosa fare? Secondo l’attivista e ambientalista indiana Vandana Shiva, sarebbe necessario ridefinire l’efficienza e la produttività del sistema economico in termini di quanta acqua viene sprecata o salvaguardata. Nell’agricoltura, a livello internazionale, si dovrebbero eliminare i fertilizzanti chimici, causa della distruzione dell’acqua in diversi modi. “Oggi per produrre la stessa quantità di cibo di qualche anno fa” continua Vandana Shiva “c’è bisogno di dieci volte più acqua, perché bisogna dissolvere tutto il materiale chimico tossico. Il suolo in cui viene dissolto si desertifica, perde la sua capacità di trattenere l’acqua, finisce per essere un suolo senza acqua vitale, la cosa peggiore è che questi fertilizzanti provocano emissioni di ossido di azoto trecento volte più letali dei gas serra che stanno modificando il clima.” Analizzando i dati sull’agricoltura intensiva, si sa che questa usa il 70% delle risorse idriche mondiali, lasciando il resto inquinato. Se si boicottassero questi prodotti e si prediligessero prodotti biologici e organici, si eliminerebbe questo spreco e si incomincerebbero a porre le basi di una politica sulla sicurezza dell’acqua. Vandana fa parte di un importante movimento per la salvaguardia dell’acqua, il “Movimento per la democrazia dell’acqua”, che nel 2006 è riuscito ad impedire la creazione di una deviazione del Gange verso Dehli, nella quale si voleva privatizzare l’acqua del fiume. “Si devono collegare le questioni climatiche, quelle agricole e quelle dell’acqua in una sola missione all’insegna della difesa della “fabbrica della vita” di questo pianeta” afferma l’attivista intervenuta ad una conferenza sulla conservazione dell’acqua. Dobbiamo assolutamente reagire e assumere su di noi la responsabilità di decidere e di diventare i protagonisti di un miglioramento. “Il segreto è fare combaciare l’economia con le risorse naturali, che significa “sostenibilità” e le leggi della società con il benessere della gente, che si chiama “democrazia”.” Sarebbe utile creare una sorta di carta sui doveri che i cittadini devono riservare nei confronti della risorsa-acqua. Ecco i nove principi, stillati dall’attivista, che stanno alla base della democrazia dell’acqua:
1. L’acqua è un dono della natura
Noi riceviamo l’acqua gratuitamente dalla natura. E’ nostro dovere nei confronti della natura usare questo dono secondo le nostre esigenze di sostentamento, mantenerlo pulito e in quantità adeguata. Le deviazioni che creano regioni aride o allagate violano il principio della democrazia ecologica.
2. L’acqua è essenziale alla vita
L’acqua è la fonte della vita per tutte le specie. Tutte le specie e tutti gli ecosistemi hanno diritto alla loro quota di acqua sul pianeta.
3. La vita è interconnessa mediante l’acqua
L’acqua connette tutti gli esseri umani e ogni parte del pianeta attraverso il suo ciclo. Noi tutti abbiamo il dovere di assicurare che le nostre azioni non provochino danni ad altre specie e ad altre persone.
4. L’acqua deve essere gratuita per le esigenze di sostentamento
Poiché la natura ci concede l’uso gratuito dell’acqua, comprarla e venderla per ricavarne profitto viola il nostro insito diritto al dono della natura e sottrae ai poveri i loro diritti umani.
5. L’acqua è limitata ed è soggetta a esaurimento 
L’acqua è limitata e può esaurirsi se usata in maniera non sostenibile. Nell’uso non sostenibile rientra il prelevarne dall’ecosistema più di quanto la natura possa rifonderne (non sostenibilità ecologica) e il consumarne più della propria leggittima quota, dati i diritti degli altri a una giusta parte (non sostenibilità sociale).
6. L’acqua dev’essere conservata
Ognuno ha il dovere di conservare l’acqua e usarla in maniera sostenibile, entro limiti ecologici ed equi.
7. L’acqua è un bene comune
L’acqua non è un’invenzione umana. Non può essere confinata e non ha confini. E’ per natura un bene comune. Non può essere posseduta come proprietà privata e venduta come merce.
8. Nessuno ha il diritto di distruggerla
Nessuno ha il diritto di impiegare in eccesso, abusare, sprecare o inquinare i sistemi di circolazione dell’acqua. I permessi di inquinamento commerciabili violano il principio dell’uso equo e sostenibile.
9. L’acqua non è sostituibile
L’acqua è intrinsecamente diversa da altre risorse e prodotti. Non può essere trattata come una merce.
Si dovrebbe risvegliare la dimensione locale, mantenendo viva una relazione intima con i bacini d’acqua, foreste. Ci dovremmo ricordare più spesso del legame che ci mette in relazione con la terra, che come una grande madre ci nutre e ci disseta ma che un giorno, se continueremo a darla per scontata senza rispettarla, potrebbe ribellarsi o morire. 
“Abbiamo avuto dittatori e dittature in passato,” continua Vandana Shiva “questa è solo l’ennesima forma, ora ci troviamo a un punto di svolta che va oltre la democrazia e la libertà di tutti noi, è una sfida che non possiamo dimenticare perché stavolta libertà significa riuscire a sopravvivere.”



sabato 14 maggio 2011

I 18 precetti del Dalai Lama

1) Tieni sempre conto del fatto che un grande amore e dei grandi risultati comportano un grande rischio.
2) Quando perdi, non perdere la lezione.
3) Segui sempre le 3 “R”: Rispetto per te stesso, Rispetto per gli altri, Responsabilità per le tue azioni.
4) Ricorda che non ottenere quel che si vuole può essere talvolta un meraviglioso colpo di fortuna.
5) Impara le regole, affinché tu possa infrangerle in modo appropriato.
6) Non permettere che una piccola disputa danneggi una grande amicizia.
7) Quando ti accorgi di aver commesso un errore, fai immediatamente qualcosa per correggerlo.
8) Trascorri un po’ di tempo da solo ogni giorno.
9) Apri le braccia al cambiamento, ma non lasciar andare i tuoi valori.
10) Ricorda che talvolta il silenzio è la migliore risposta.
11) Vivi una buona, onorevole vita, di modo che, quando ci ripenserai da vecchio, potrai godertela una seconda volta.
12) Un’atmosfera amorevole nella tua casa dev’essere il fondamento della tua vita.
13) Quando ti trovi in disaccordo con le persone a te care, affronta soltanto il problema attuale, senza tirare in ballo il passato.
14) Condividi la tua conoscenza. E’ un modo di raggiungere l’immortalità.
15) Sii gentile con la Terra.
16) Almeno una volta l’anno, vai in un posto dove non sei mai stato prima.
17) Ricorda che il miglior rapporto è quello in cui ci si ama di più di quanto si abbia bisogno l’uno dell’altro.
18) Giudica il tuo successo in relazione a ciò a cui hai dovuto rinunciare per ottenerlo.


Tibet libero!

Qualche mese fa il Dalai Lama Tenzin Gyatso ha annunciato le sue prossime dimissioni, mantenendo il ruolo di guida spirituale del popolo buddhista vajrayana. Sarà sostituito dal leader politico che verrà eletto, si spera democraticamente. Le dimissioni del Dalai Lama non rappresentano la volontà di evitare le responsabilità ma in realtà rappresentano per il Tibet la possibilità di voltare pagina, sperando nella guida di un leader che possa effettivamente garantire al popolo oppresso i diritti inalienabili, ai quali da tanto aspira. La politica infatti propugnata dal leader spirituale è stata purtroppo inefficace nel garantire l'indipendenza e libertà del Tibet. Tenzin Gyatso continuerà in ogni caso ad essere impegnato nella giusta causa del Tibet. Speriamo davvero che il futuro capo di governo possa garantire una nuova stagione di libertà e pace per il Tibet.

mercoledì 11 maggio 2011

Pensare con il cuore e amare con il cervello??

Ieri mi è capitata tra le mani una frase, tratta da un'autobiografia, che mi ha fatto riflettere: “Ciò che è determinante nei nostri sentimenti non è l'intensità ma la continuità.” Per molti di voi potrebbe sembrare una riflessione del tutto banale, ma si sa a volte la verità fiorisce in modo imprevisto da ciò che in un primo momento sembrava ovvio.
Non mi riferisco solo all'ambito dei sentimenti amorosi ma dei sentimenti nel senso più ampio del termine. Noi siamo solitamente portati ad apprezzare le sensazioni in base a quanto siano forti o potenti, ma non ci rendiamo conto in realtà che le emozioni o sensazioni, come preferite, più straordinarie sono quelle che conoscono uno sviluppo prolungato nel tempo, quelle che hanno bisogno di volontà per essere coltivate con attenzione e premura..parlo dell'amicizia, dell'amore, dei nostri interessi o delle nostre passioni. Forse l'affermazione corretta sarebbe: “Ciò che è determinante nei nostri sentimenti non è l'intensità ma la continuità nel mantenerla viva.” Il sentimento è il prodotto del volere o del sentire? Di entrambi. Ha bisogno di entrambi per vivere. Ma allora tutti quei luoghi comuni che ci hanno inculcato, del cuore come unico organo deputato al sentimento..da rivedere!


lunedì 9 maggio 2011

Rompiamo il ghiaccio..

Mentre sgranocchio i miei adorati pop-corn, ungendo qua e là la tastiera del pc...che brutto inizio di post..non trovate anche voi!? Vabè sorvoliamo.. Mi appresto appunto ad inaugurare questo spazio dedicato a pensieri, riflessioni ed altro ancora..uno spazio che vuole essere familiare, proprio come quando ci si trova a parlare con gli amici davanti ad una tazza di caffè. Vedremo cosa ne salterà fuori..