Ormai è evidente, i disordini di Napoli portano la firma della camorra. In seguito alle inchieste compiute, anche da alcune testate giornalistiche come Il fatto quotidiano, per comprendere la situazione di emergenza a Napoli, si è riscontrato che proprio in queste situazioni di disordine e difficoltà la mafia esulta e si organizza. I clan puntano soprattutto sugli appalti, a partire dalla fornitura dei mezzi, le cosiddette miniruspe, per la raccolta di circa duemila tonnellate di spazzatura, da far girare a decine per tutta la città. Purtroppo poche sono le ditte capaci di mettere a disposizione molti mezzi in così breve tempo. Un vero affare per la camorra. Infatti ogni mezzo viene noleggiato per una cifra di circa 400-600 euro al giorno. Tenendo conto che Napoli è divisa in dieci Municipalità e che per ogni distretto devono passare due ruspe per notte è facile fare i conti, si parla di 120mila euro per questi primi giorni di emergenza e altri 240mila fino al 15 luglio, data più o meno prevista per pulire completamente la città. Ulteriore business, sul quale speculare, è lo smaltimento dei sacchetti bruciati. Lo smaltimento di questi sacchetti prevede particolari trattamenti a causa della produzione di diossina che tali rifiuti emanano una volta bruciati. Questi diventano di conseguenza rifiuti speciali e richiedono costi doppi sia per la raccolta che per il trasporto in discarica. Ad aggiungersi a tutto ciò, la realizzazione a Napoli est di un inceneritore, per una spesa di 400 milioni di euro. Giusta la decisione del nuovo sindaco De Magistris di non permetterne la costruzione, mettendo in questo caso sotto scacco le lobby camorristiche. Intanto continuano gli incendi di rifiuti per le strade della città.
domenica 26 giugno 2011
martedì 21 giugno 2011
Giustizia con la violenza??
La più grande debolezza della violenza è l'essere una spirale discendente che dà vita proprio alle cose che cerca di distruggere. Invece di diminuire il male, lo moltiplica.
Martin Luther King
Se noi spogliassimo il termine “violenza” da qualsiasi tipo di giustificazione etica, politica, ideologica e la riducessimo invece ad una mera manifestazione istintiva, legata alla cieca passione dell'individuo, allora scopriremmo che tutto nasce da un fattore fisico, da un istinto dionisiaco incontenibile. Ma come si fa ad essere accecati da questa passione senza lasciare parlare la nostra parte sensibile che ci contraddistingue dal mondo animale..? Com'è possibile che “persone” deputate a mantenere l'ordine possano sentirsi in dovere di togliere la vita ad un ragazzo disarmato? Avere in mano un'arma legittima ad usarla a nostro piacimento per soddisfare un nostro istinto arcaico? No. Questo è quello che è successo in Pakistan ad un ragazzo disarmato, Sarfaraz Shah, accusato di avere rubato e per questo lasciato in balia della violenza di “uomini”, se così possiamo definirli, che senza capire la situazione o per lo meno senza nemmeno garantirgli i minimi diritti, hanno deciso di fare “giustizia” in modo sbrigativo per strada, con un colpo di fucile. Come può una persona decidere di far morire una persona così? Ma soprattutto chi ha il diritto di togliere la vita ad una persona disarmata, che non costituisce pericolo? Purtroppo questo fatto rappresenta una piccola parte della realtà, se si pensa al numero spropositato di persone che, a causa di guerre e regimi, muoiono tutti i giorni allo stesso modo senza vedersi garantiti quei diritti civili necessari per poter dire di vivere una vita degna di questo nome.
lunedì 6 giugno 2011
Viaggiare..(titolo fantasioso eh)
In ritardo..ma mi sto applicando nella scelta di un'ipotetica meta di viaggio estiva..Barcellona o Berlino? Sono bene accetti consigli.. Quale occasione migliore di questa per parlare di viaggio??o meglio divagazioni sull'argomento!? Inizio..
Quando ci troviamo ad affrontare il tema del viaggio, ognuno di noi ripensa alle personali esperienze, ma soprattutto riflette su tutto ciò che porta con se questa parola. Il viaggio può essere vissuto in modi diversi, a seconda di quanto il nostro animo sia disposto a ricevere e a dare. Se si è capaci di spalancare i sensi sulla realtà che ci circonda e se si è capaci di vivere pienamente le sensazioni che ci vengono offerte dall'esperienza, solo allora ci accorgeremo di quanto le emozioni vissute, i profumi assaporati, le persone conosciute e i luoghi esplorati e frequentati diventeranno parte di noi stessi. Il viaggio in questo caso si trasformerà in una metaforica navigazione per il lungo rivo, che porta verso la pura sorgente della conoscenza di noi stessi. Per viaggiare bisogna perdersi, lasciarsi trasportare dal vortice degli spazi incontaminati della natura o dall'intricata giungla metropolitana fatta di palazzi, musei, strade e persone mai incontrati prima. Viaggiare significa anche riscoprire luoghi già visitati per trovare significati e punti di vista inaspettati, ma soprattutto il bello del viaggio sta nel rendere “ricordevoli” le emozioni suscitate e vissute...
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